La sala Igea dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana è affollata. I fotografi bersagliano di flash le promotrici, Fiorella Kostoris e Emma Bonino, rispettivamente Presidente e Presidente onoraria del Comitato. Chi arriva tardi si siede per terra. L’atmosfera, nonostante la sede istituzionale, è allegra e informale. Per le relatrici nessun palco ma un semplice tavolo rotondo al centro della sala.
Emma Bonino, dopo anni di battaglie per la posizione della donna, non ha perso energia né senso dell’humour. “In Italia nasciamo pari e cresciamo dispare. Ma non è un destino ineluttabile, possiamo ancora cambiarlo”. Sostiene l’importanza della valorizzazione del merito e del talento, “troppo spesso risorse inutilizzate”. E si sofferma sugli effetti negativi dei modelli femminili proposti dai media, mortificanti e comunque stereotipati. Sul piccolo schermo non sono presenti modelli vincenti grazie al merito, alle capacità. Le ragazze consapevoli di sé non si lasciano influenzare, tante invece, interiorizzano le immagini che entrano ogni giorno in casa e che incideranno sulle scelte di vita.
“La parità deve essere raggiunta prima di tutto nel campo del lavoro” afferma Fiorella Kostoris. Ma il tasso di occupazione femminile italiano è il più basso in Europa (siamo in penultima posizione, seguiti solo da Malta). Un tasso quasi 25 punti lontano dal target del 60% che l’agenda di Lisbona si era data per il 2010”. Che differenza con il titolo trionfante dell’Economist di due settimane fa: “Ce l’abbiamo fatta. Che cosa succede quando le donne sono oltre metà della forza lavoro”.
Altre note dolenti. L’impiego delle donne avviene spesso nei settori meno “gettonati”, a parità d’incarico sono pagate un quinto in meno degli uomini e raramente riescono a raggiungere le posizioni ai vertici. Sono solo 2 le donne Rettrici di Università, 2 le Direttrici di quotidiano. Nessuna donna fra Amministratori Delegati o Presidenti di banca.
Per questo, “Pari o dispare”, si propone di applicare il principio “comply or explain”, illustrato da Fiorella Kostoris nell’ intervista a Job24.it. E della “moral suasion”.
Già durante la conferenza stampa, l’Authority del comitato consegna i primi simbolici premi. Euro di cioccolato a Susanna Cenni per la legge innovativa promossa in qualità di Assessore alla Pari Opportunità della Regione Toscana. Carbone invece agli enti e alle istituzioni che nominano i consiglieri del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Motivazione? Scelgono solo uomini.
Molti gli interventi delle “testimonial”. Luisa Napolitano, membro del Consiglio Superiore della Magistratura, racconta la sua piccola battaglia “contro i tempi maschili”. Arrivavo puntuale a Roma da Treviso- racconta- per le riunioni dell’Associazione Nazionale Magistrati ma i colleghi romani erano sempre in ritardo. E proponevano anche la pausa pranzo. Il mio aereo ripartiva alle 17. Che fare? Non mi sono arresa e sono riuscita ad ottenere il tempo continuato”.
Anna Maria Tarantola, vice direttrice generale della Banca d’Italia, parla della scelta di “non copiare lo stile maschile”. E Linda Sabbadini, direttrice Centrale Istat, ricorda” grazie alla mia educazione per me è sempre stato normale battermi per il lavoro. Ma non tutte le donne hanno questo privilegio”. Storie diverse ma doti in comune: talento, costanza nel coltivarlo, determinazione per farlo riconoscere. E una grande volontà di non mollare.
di Antonella Appiano per IlSole24ore – jobtalk.blog.ilsole24ore.com