Domani finisce il Ramadan: a Milano 1.500 imprese sono al lavoro (anche per i milanesi) come a Natale

L’‘Id-al-fitr,  la giornata che chiude il Ramadan, il mese del digiuno per i fedeli di religione islamica, ha inizio domani, venerdì 10  settembre. I festeggiamenti proseguono per tre giorni, e a Milano, le 1.500 ditte con titolari musulmani, stanno  lavorando a pieno ritmo. “In città, i piccoli imprenditori che arrivano da Paesi a maggioranza islamica, sono circa 11mila, fra soci d’impresa e i titolari di ditte individuali” racconta Marco Accornero, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano. Un numero – che sale a 16 mila se si comprende la provincia – rappresenta  nel settore del commercio, circa un terzo degli stranieri. In testa gli egiziani (5.667), seguiti dai marocchini (1.205) e dai bengalesi (963).  La crescita più elevata in un anno è  stata quella degli iracheni con +17,4%”.
Producono e commerciano pane e dolci (28 imprese in città, 48 con la provincia), sono titolari di ristoranti (249 nel comune, 475 con la provincia) e macellerie (41 a Milano, 66 con la provincia), vendono alimentari (101 ambulanti nel comune, 147 con la provincia) e gestiscono bar (85 a Milano e 118 in provincia).
Per gli esercizi commerciali, il Ramadan è un periodo di super lavoro, che raggiunge il culmine nei giorni dei festeggiamenti, quando nelle famiglie e vicino ai luoghi di culto, diventano protagoniste le tavole imbandite: “cous cous”,” shwarma”, “Kebab”, e tanti dolci tipici arabi, come i “baqlava” e i “qatqyf”.

Nel capoluogo lombardo infatti, come in tutta l’Italia, sono i musulmani ad avere in mano il business dei  prodotti “halal” e cioè dei generi alimentari, farmaceutici e cosmetici preparati in conformità alle leggi coraniche. Un mercato importante se si pensa che nel comune di Milano, secondo le stime Ismu (Fondazione Iniziative e Studi per la Multietnicità) i musulmani sono circa 65mila.  Coinvolti soprattutto i negozi alimentari “halal”, le pasticcerie, le macellerie islamiche. Ma per l’‘Id-al-fitr, aumentano anche le vendite e i giochi da regalare ai bambini e di oggetti tradizionali, per esempio, le lampade in ferro battuto e vetri colorati. “Si è creata una nicchia di mercato – aggiunge Marco Accornero – perché chi è lontano dalla madrepatria, preferisce comprare qualcosa che arriva dal Paese di origine”.
Intanto cresce l’interesse dei milanesi per la Ricorrenza musulmana. Per esempio il 7% degli imprenditori locali partecipa ai festeggiamenti mentre quasi l’8% ritiene necessaria la nascita di centri d’aggregazione tra cittadini italiani e stranieri.  Qualche esempio per fortuna c’è.  A Gallarate, grazie alla decisione del parroco di Arnate, per il Ramadan e l’ ‘Id-al-fitr, è stato allestito un tendone nel vecchio oratorio, proprio con l’obiettivo di favorire l’incontro fra culture e religioni diverse.

(Foto: tratta dal blog Crossmode (http://crossmode.it/page/53/?archives-list&archives-type=tags))

di Antonella Appiano per IlSole24ore – jobtalk.blog.ilsole24ore.com

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