Origini, dottrina, sviluppo storico. Dalla fatwa all’ascesa politica in Siria
Una breve introduzione, necessaria per capire. Come il Cristianesimo anche l’Islam segue diverse correnti. La maggioranza dei musulmani- circa il 90 per cento- è sunnita. Cioè coloro che seguono la sunna (comportamento) del Profeta, Muhammad, fonte di insegnamenti trasmessa da generazioni, sotto forma di hadith (tradizioni) e le altre due fonti di diritto, cioè la deduzione per analogia e il consenso. La corrente minoritaria è invece quella sciita (da Shi’a, partito – sottinteso di Ali, genero del Profeta). La divisione fra sunnitie sciiti risale al contrasto politico relativo alla successione di Muhammad.
Anche gli sciiti seguono la sunna ma s’identificano con il partito di Ali e dei suoi discendenti, cui – secondo loro – fu sottratta l’eredità politica-dinastica di Mohammad. Da una scissione degli sciiti, sono nati il ramo degli Zayditi e degli Ismailiti. Questi ultimi, si caratterizzano dal punto di vista religioso per aver dotato l’Imam sciita di qualità particolari di natura divina. Infine dal ramo dell’Ismailismo sono nate alcune sette. I Drusi, per esempio (nell’XI secolo) e gli alawuiti, una setta considerata per secoli come ’eretica’, non appartenente all’Islam. Fu emessa anche una fatwa (parere giuridico) che li definiva “più infedeli degli stessi idolatri”. Perché?
La dottrina
La dottrina degli alawuiti è complessa. Nel saggio “Sciiti nel mondo”, l’islamistaBiancamaria Scarcia Amoretti scrive: “La setta degli alawuiti o nusairiti (dal nome del caposcuola, lo sciita Muhammad bin Nusayr) è chiusa, esoterica. Le si attribuiscono credenze blasfeme per l’Islam, tra cui quella della metempsicosi e della reincarnazione. Senza dubbio sincretica, ha elaborato materiali cristiani, sabei, musulmani, ismailiti, ma anche d’incerta matrice, riscontrabile nella religiosità popolare”. Gli alawuiti seguono i cinque pilastri dell’Islam (professione di fede, preghiera, digiuno, elemosina, rituale, pellegrinaggio alla Mecca,) ma non considerano questi atti come obblighi, solo come simboli. Il calendario delle festività alawuita, accanto a quelle tradizionali musulmanesunnite e sciite, ne comprende anche alcune cristiane e il capodanno zoroastriano, il Newroz.
Gli alawuiti in Siria
Gli appartenenti alla dottrina alawuita rappresentano circa il 12 % della popolazione e costituiscono con i cristiani, la più consistente minoranza confessionale del Paese. In Siria sono stati discriminati e perseguitati da sempre. Dal periodo abbaside alla dominazione ottomana. Una emarginazione che li spinse a isolarsi sulle montagne che si estendonodall’Akkar, a sud, fino al Tauro al nord, vivendo come contadini, pastori, sempre in conflitto con le autorità.
La struttura base della comunità alawuita è la famiglia, che fa parte di un clan. I clan si raggruppano poi in una tribù che è caratterizzata da forti legami di alleanza e solidarietà. Gran parte delle tribù alawuite siriane sono infine riunite in quattro federazioni: gli Haddam, i Khayyatin, i Mutawira, i Jurud. E della federazione Jurud fa parte la tribù dei Kalbiyya a cui appartiene la famiglia degli Assad.
Per la comunità alawuita, la rivincita arriva dopo la caduta dell’impero Ottomano, con il mandato francese (1920-1946). La Siria ottomana viene divisa in tanti stati, e uno di questi è lo Stato autonomo degli alawuiti con capitale Latakia. I giovani vengono ammessi nelle fila del corpo speciale dell’esercito francese, le tasse sunnite sono abolite e i tribunali sunniti, sostituiti da quelli alawuiti. Nel 1942, lo Stato autonomo viene definitivamente riunito al resto del Paese. Pochi anni dopo la Siria diventa indipendente. Il ventennio del mandato francese cambia dunque il destino di una comunità che da ’paria’ si ritrova istruita, inserita nell’esercito, nell’amministrazione pubblica.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta, gli alawuiti scendono dai villaggi sulle montagne e si stabiliscono a Latakia, Tartus, Nanyas, Damasco, continuando a migliorare la posizione sociale. Alcuni sono fra i fondatori del partito Ba’th. Un partito che con una ideologia socialista e laica attira appunto masse di contadini. Gli alawuiti hanno un ruolo importante nel golpe baatista del 1963 e cominciano ad occupare molti posti chiave. Diversi, fra loro, scelgono la carriera militare. Fra questi, Hafez Assad, il padre dell’attuale Presidente Bashar che, il 12 marzo del 1970, sale al potere. E’ il primo capo di stato non sunnita, della storia contemporanea della Sira. Ha chiaramente bisogno di una ’legittimazione’ religiosa. E sarà un Imam libanese di origini iraniane, Musa Sadr, con una nuova fatwa, a proclamare infine, nel 1973, che gli alawuiti hanno diritto a far parte dell’Islam sciita a pieno titolo.
Antonella Appiano in esclusiva per L’Indro http://www.lindro.it/la-minoranza-alawuita-al-potere/ (riproducibile citando la fonte)