Usa: il referendum siriano è una farsa.

La situazione siriana è in stallo. Il Presidente Bashar intasca i risultati del referendum costituzionale

Mentre in Siria la proposta di legge sulla Costituzione del Presidente Bashar al-Assad è stata approvata oggi dal 54% dei 14 milioni di siriani aventi diritto al voto, è cominciato in ambito internazionale il gioco delle accuse di ’cinismo’ . “Il referendum costituzionale che si e’ svolto ieri in Siria e’ stata un’iniziativa totalmente cinica” secondo il Dipartimento di Stato americano.

Intanto, è il Premier e candidato alle presidenziali russe Vladimir Putin a criticare il ’cinismo’ dell’Occidente nei confronti della Siria. E ribadisce che il referendum “è stato un passo avanti verso la democrazia”. Per gli Usa, il comportamento del Presidente Bashar è slittato dal ’ridicolo’ al ’cinico’. Certo, bisogna ammettere che il referendum ha bloccato, almeno, per ora, l’ipotesi di un intervento armato tanto richiesto alla Riunione di Tunisi del 18 febbraio scorso dal Qatar e dall’Arabia Saudita. Che il Presidente Bashar abbia letto ilMacchiavelli?

Il Presidente infatti è certo consapevole della partita che si sta giocando non solo in Siria ma in gran parte dell’area medio orientale. Dopo quasi un anno di manifestazioni non ha domato la rivolta. L’Opposizione si è in parte armata, e il Cns (Consiglio nazionale siriano), che è stato riconosciuto dall’Unione Europea, si è alleato con l’Esercito Siriano libero, con sede in Turchia. Ma Bashar si sente forte dell’appoggio della Russia , della Cina e dell’Iran. E della lealtà di molti siriani. La ferocia della repressione, infatti, ha rafforzato l’appoggio delle minoranze (un terzo circa dei 23 milioni di siriani).

L’opposizione continua a chiedere all’Occidente di armare i manifestanti. Ma Hillary Clintonribadisce il “no” degli Usa a fornire armi l’opposizione, anche “perché – ha dichiarato allaCbs – noi davvero non sappiamo chi andremo ad armare. Andremo a sostenere al Qaeda in Siria?
In effetti Ayman al Zawahiri, l’erede di Osama bin Laden, ha da tempo espresso il suo sostegno per i ’ribelli’ siriani.

Ancora la Clinton: “la Siria non e’ la Libia dove, a Bengasi, avevamo gente che rappresentava l’intera opposizione” contro Muammar Gheddafi. Il capo della diplomazia Usa ha chiarito che “funzionari americani hanno preso contatto con esponenti del Consiglio Nazionale Siriano, ma loro non rappresentano tutto il Paese“. Non possiamo permettere che qualcuno cerchi di realizzare ‘lo scenario libico’ in Siria“, controbatte Vladimir Putin.

Almeno su questo punto, Usa e Russia sembrano d’accordo. Ormai la crisi si è internazionalizzata. La Siria, L’Iran e Hezbollah da una parte contro le petromonarchie del Golfo, con Qatar e Arabia Saudita che scalpitano per intervenire con la forza, sono con il Cns(come avevano già appoggiato il Cnt in Libia).

E Bashar? Sta facendo un errore di valutazione, contando sull’impossibilità d’intervento della Comunità nazionale, e trascinerà tutto il Paese in una lunga guerra civile, oppure sta ragionando con alcuni precetti del Machiavelli – espressi ne ’Il Principe’ – come ’spietatezza’ e ’determinazione’?

Antonella Appiano in esclusiva per L’Indro http://www.lindro.it/usa-il-referendum-siriano-e-una-farsa/ (riproducibile citando la fonte)

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