Percorsi
Certificazione in Studi Islamistici al PISAI
“So di non sapere” diceva Seneca.
Credo sia importante averne la consapevolezza e continuare a studiare. Per questo, durante questo anno sabbatico, mi sono anche iscritta al Pontifical Institute for Arabic and Islamic Studies.
E ora, terminati studi ed esami,
A Lucca, Antonella Appiano per Luccacontrolaguerra
LUCCA CONTRO LA GUERRA
INCONTRO CON
ANTONELLA APPIANO
Corrispondente per il Medio Oriente del Quotidiano on line L’Indro
AUTRICE DI
CLANDESTINA A DAMASCO
CRONACHE DA UN PAESE SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE
Ediz. Castelvecchi Rx
LUCCA 17 APRILE ORE 21
AUDITORIO DELLA CHIESINA DELL’ALBA
VIA SAN NICOLAO (DI LATO ALLA PORTA SAN GERVASIO)
Dopo la Libia è la Siria il prossimo teatro di un nuovo “intervento umanitario” o di una guerra civile, forse per procura? L’ autrice del libro, esperta di Medio Oriente, ha registrato le voci, diversificate, delle persone con le quali è stata in contatto riportando “sensazioni, emozioni, timori, speranze, inquietudini, vissute dai siriani in un periodo storico che potrebbe modificare la realtà politica e sociale del Paese e di tutto il Medio Oriente.” Questa impostazione ci è sembrata utile per animare un dibattito senza tesi precostituite.
L’impegno di <Lucca contro la guerra>, un gruppo informale di cittadini che hanno a cuore la pace e la formazione di una opinione pubblica cosciente e autonoma, è infatti quello di creare occasioni di incontri e dibattiti sui molti focolai di guerra che sono attivi nel mondo dando spazio a voci diverse a partire dalle quali ciascuno possa formarsi una propria opinione. Il manifesto “Siamo indignati”, firmato da oltre 250 cittadini lucchesi in occasione della “guerra di Libia” –consultabile sul sito www.luccacontrolaguerra.org- ha dato vita alla nostra iniziativa che è al suo terzo incontro pubblico. In preparazione all’incontro riportiamo sul sito alcuni fra i molti testi apparsi sulla situazione siriana,dando spazio a opinioni diverse.
La partecipazione agli incontri, autofinanziati e autoorganizzati, è libera e si invita la cittadinanza ad intervenire.
Donne e Islam: oltre il velo.
Dopo l’impulso delle Primavere Arabe si attende una generazione post-femminista?
L’immagine che gli italiani hanno della donna musulmana è statica, lontana dalla complessità di un mondo, al contrario, vivace e in movimento. Le riflessioni sul pensiero femminile, in questo 2012, sono state però influenzate dagli eventi legati alla Primavera araba. E l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace a tre donne, Tawakkul Karman, Ellen Johnson-Sirleaf e Leymah Gbowee, dimostra che, forse, qualcosa sta cambiando.
Capramagra Onlus – Presentazione Clandestina a Damasco
Mercoledì 14 marzo, al primo appuntamento dei “Mercoledì da Capre”, gli incontri di Capramagra Onlus con giornalisti, scrittori e testimoni per uno sguardo sul mondo, che passi da tutti i continenti e da diverse prospettive: il viaggio, il confronto interculturale, i cambiamenti sociali e politici più significativi della nostra epoca.
Antonella Appiano presenterà “Clandestina a Damasco”, il racconto esclusivo dei mesi trascorsi in Siria dall’inizio della rivolta, tra travestimenti e false identità, per raccontare la repressione del regime di Assad.
Mercoledì 14 marzo alle 18.30 presso Ostello Bello Milan Hostel, in via Medici 4 a Milano. L’ingresso è libero e chi vuole potrà fermarsi al termine dell’incontro per l’aperitivo.
7 marzo. Firenze. Presentazione di “Clandestina a Damasco” al Caffè delle Oblate
Ingresso libero agli eventi. www.lospaziochesperavi.it Mercoledì 7 marzo alle 21 Cooperativa Archeologia, in collaborazione con il Caffè di Avventure dal Mondo, propone nella Caffetteria della Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell’Oriuolo 26) la presentazione di Clandestina a Damasco – Cronache di un Paese sull’orlo della Guerra civile, di e con Antonella Appiano, giornalista ed esperta di Medio Oriente e temi legati all’Islam (Castelvecchi RX). All’incontro parteciperà il giornalista, fotografo e viaggiatore Andrea Semplici. http://www.andreasemplici.it/cms/
Gli alawuiti in Siria
Origini, dottrina, sviluppo storico. Dalla fatwa all’ascesa politica in Siria
Una breve introduzione, necessaria per capire. Come il Cristianesimo anche l’Islam segue diverse correnti. La maggioranza dei musulmani- circa il 90 per cento- è sunnita. Cioè coloro che seguono la sunna (comportamento) del Profeta, Muhammad, fonte di insegnamenti trasmessa da generazioni, sotto forma di hadith (tradizioni) e le altre due fonti di diritto, cioè la deduzione per analogia e il consenso. La corrente minoritaria è invece quella sciita (da Shi’a, partito – sottinteso di Ali, genero del Profeta). La divisione fra sunnitie sciiti risale al contrasto politico relativo alla successione di Muhammad.
Anche gli sciiti seguono la sunna ma s’identificano con il partito di Ali e dei suoi discendenti, cui – secondo loro – fu sottratta l’eredità politica-dinastica di Mohammad. Da una scissione degli sciiti, sono nati il ramo degli Zayditi e degli Ismailiti. Questi ultimi, si caratterizzano dal punto di vista religioso per aver dotato l’Imam sciita di qualità particolari di natura divina. Infine dal ramo dell’Ismailismo sono nate alcune sette. I Drusi, per esempio (nell’XI secolo) e gli alawuiti, una setta considerata per secoli come ’eretica’, non appartenente all’Islam. Fu emessa anche una fatwa (parere giuridico) che li definiva “più infedeli degli stessi idolatri”. Perché?
La dottrina
La dottrina degli alawuiti è complessa. Nel saggio “Sciiti nel mondo”, l’islamistaBiancamaria Scarcia Amoretti scrive: “La setta degli alawuiti o nusairiti (dal nome del caposcuola, lo sciita Muhammad bin Nusayr) è chiusa, esoterica. Le si attribuiscono credenze blasfeme per l’Islam, tra cui quella della metempsicosi e della reincarnazione. Senza dubbio sincretica, ha elaborato materiali cristiani, sabei, musulmani, ismailiti, ma anche d’incerta matrice, riscontrabile nella religiosità popolare”. Gli alawuiti seguono i cinque pilastri dell’Islam (professione di fede, preghiera, digiuno, elemosina, rituale, pellegrinaggio alla Mecca,) ma non considerano questi atti come obblighi, solo come simboli. Il calendario delle festività alawuita, accanto a quelle tradizionali musulmanesunnite e sciite, ne comprende anche alcune cristiane e il capodanno zoroastriano, il Newroz.
Gli alawuiti in Siria
Gli appartenenti alla dottrina alawuita rappresentano circa il 12 % della popolazione e costituiscono con i cristiani, la più consistente minoranza confessionale del Paese. In Siria sono stati discriminati e perseguitati da sempre. Dal periodo abbaside alla dominazione ottomana. Una emarginazione che li spinse a isolarsi sulle montagne che si estendonodall’Akkar, a sud, fino al Tauro al nord, vivendo come contadini, pastori, sempre in conflitto con le autorità.