censura

I media cinesi e la censura durante #OccupyCentral

oc-hongkong-01

I movimenti di protesta a Hong Kong sono stati caratterizzati dall’uso di smartphone e social media per aggirare la censura del governo cinese.
Da quando Xi Jinping è diventato presidente della Cina nel 2013 sono aumentate le restrizioni per contenere il dissenso pubblico – anche nei social media – imponendo dure pene detentive per attivisti e chiunque possa essere una minaccia per il Partito comunista al potere.
I media cinesi, quando non hanno censurato la protesta, l’hanno definita “una campagna illegale, che mette in pericolo l’immagine globale di Hong Kong e mina l’autorità dello Stato di diritto“. I manifestanti sono descritti come “forze di opposizione radicali” e “una piccola minoranza di estremisti che non sono in grado di mobilitare la massa verso la rivoluzione“. L’entità della protesta viene sostanzialmente minimizzata; al contrario, viene descritto un quadro rassicurante.