esercito siriano
Aleppo, guerra urbana.
La mappa dei quartieri caldi è estesa, nella parte ovest della città, da al-Hamadanieh a Salahaddine, da Seif al-Dawla a Sikkeri. Tutti si dichiarano vincitori.
Aleppo. Sugli schermi della televisione siriana passa a ripetizione uno spot che mostra un dattero, alimento tradizionale del Ramadan, che contiene un proiettile. Sotto, una scritta: “Non rovinate il Ramadan con la violenza”. Ma purtroppo ad Aleppo si continua a combattere. I colpi di cannone sparati dai tank, scandiscono le notti.
Al-Qal’a, la cittadella.
Colpi di cannone, raffiche di mitragliatrice e carri armati a circondare la cittadella: prosegue la guerra-guerriglia urbana combattuta in mezzo ai civili.
Aleppo. Alle 11 di mattina in piazza Saadallah al Jabiri, nel quartiere di Jamilieh, davanti al mio albergo, sfilano lentamente i carri armati dell’esercito siriano (alcuni sono T-72 di fabbricazione russa). Secondo il portiere, dopo la ’riconquista’ di Salaheddine, la roccaforte dei ribelli, si stanno dirigendo verso la zona di Bab al-Hadid, a sud della cittadella, al-Qal’a, il monumento più conosciuto della città e simbolo della sua storia antica.