Europa

7 SETTEMBRE 2015: MINIREPORT ESTERI

‪#‎Europa‬, ancora divisa su sfollati, rifugiati e migranti, sta studiando un piano di “quote” per “distribuirli”. Secondo il Financial Times, agli Stati potrebbe essere consentito di pagare per non doverli ospitare.
Intanto l’ ‪#‎Austria‬ ha fatto sapere che la situazione tornerà alla normalità, con una ripresa dei controlli ai confini. Ogg, lunedì 7 settembre, il Primio Ministro austriaco, quello della Repubblica Ceca e della Slovacchia s’icontreranno per discuterne, dopo che ieri, circa 300 automobili private hanno scortato gli sfollati da Budapest a Vienna

(fonti Reuters e FI)

Minireport Esteri - ConBagaglioLeggero di Antonella Appiano

13 maggio 2015 : Minireport Esteri

‪#‎Fronte_migrazioni‬ ‪#‎Europa‬ oggi dovrebbe approvare l’agenda sulle migrazioni promossa dal presidente Juncker. L’Italia, nel negoziato sulle quote di migranti da distribuire nell’Ue, avrebbe ottenuto una percentuale d’accoglienza pari all’11,84%.
Negli ultimi 25 anni la maggior parte delle persone che volevano migrare in Europa è morta senza lasciare traccia (Fonte Reuters).

un fatto, due opinioni - con Antonella Appiano - F - 10 dicembre 2014

Erdoğan guarda al mondo arabo, non all’Occidente – un fatto, due opinioni – F magazine

Intervista a due per il magazine F – Cairo Editore – 10 dicembre 2014,  a cura di Gaia Giorgetti: il parere di Yasemin Taskin (giornalista turca, corrispondente in Italia, licenziata dal quotidiano filogovernativo Sabah) e Antonella Appiano (giornalista esperta di Medio Oriente e Islam)

un fatto, due opinioni - intervista a due Antonella Appiano - F - 3 dicembre 2014

un fatto, due opinioni – intervista a due con Antonella Appiano – F – 10 dicembre 2014 – versione integrale PDF

Il presidente nemico delle donne allontana la Turchia dall’Europa?

«Le donne non sono uguali agli uomini, ma un gradino sotto: facciano le madri». Lo ha detto il presidente turco Erdoğan al vertice internazionale “Donne e giustizia”.
Nonostante questa deriva islamista, c’è ancora chi, in Turchia, sogna di entrare in Europa. Ma c’è posto a Bruxelles per un Paese che ci discrimina così?


«La Turchia è un Paese musulmano e credo che Erdoğan abbia del tutto abbandonato il suo interesse verso l’Europa: piuttosto, vuole porsi come leader di un nuovo grande Stato neo ottomano. Ha avuto un’uscita molto infelice sulle donne, che ha suscitato l’indignazione delle intellettuali turche. Ma tutti i Paesi dell’area del Mediterraneo e quelli musulmani si fondano su culture patriarcali, dove gli uomini sono padroni. In Turchia, Tunisia, Siria, Marocco le donne stan facendo grandi cose per la loro parità. È un percorso culturale, lungo: non lo fermeranno le parole di Erdoğan». Antonella Appiano è una reporter esperta di questioni mediorientali.

Le parole di Erdoğan sulle donne peseranno sui rapporti con l’Europa?

«È grave ciò che ha detto sulle donne, ma ancora più grave è stata la sua posizione di appoggio allo Stato Islamico. Dalla Turchia transitano molti jihadisti, e questa è una responsabilità gravissima di Erdoğan nei confronti dell’Europa. Tutto questo fa di quel Paese una realtà che guarda non verso Occidente, ma al mondo arabo».

Ma l’Europa ha un interesse strategico, e non solo economico nel riavvicinare la Turchia all’Occidente?

«Non credo, ormai. Né mi pare che vi sia più questo interesse da parte della Turchia: l’asse si è spostato verso Oriente e il premier sempre di più si presenta come un capo autoritario, un leader in linea con quelli dell’area dei Paesi Arabi. L’Europa, d’altra parte, oggi ha interesse piuttosto a guardare a sud, nel Mediterraneo. In questo momento è difficile capire quali saranno e dove si sposteranno le alleanze: tutta la geopolitica mediorientale è in movimento e le alleanza, come abbiamo potuto vedere, sono più fluide che mai».

l’intervista a due in edicola F- magazine – n°49  10 dicembre 2014 – Cairo Editore
(un fatto, due opinioni – F 10 dicembre 2014)

Minireport Esteri - ConBagaglioLeggero di Antonella Appiano

3 dicembre 2014 : Minireport Esteri

‪#‎minireport_esteri‬ ‪#‎Israele‬, crisi di governo. Ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha escluso dall’esecutivo il ministro della Giustizia Tzipi Livni e il ministro delle Finanze Yair Lapid, chiedendo lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni. Causa della lite un dissidio sulla definizione dello Stato di Israele, che Netanyahu vuole trasformare in “Patria nazionale del popolo ebraico”.La Francia sta per riconoscere ufficialmente lo #‎Stato‬‪_‎palestinese . Un’altra guerra, quella del gas. ‪#‎Europa‬ in difficoltà per la decisione della ‪#‎Russia‬ di abbandonare la costruzione di South Stream, la pipeline che avrebbe portato il gas verso l’Europa attraverso il Mar Nero. Ora si punta sulla Trans-Adriatic Pipeline (Tap),il progetto di un gasdotto che attraversa l’Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale dall’Azerbaigian.
(Fonte New York Times, le Monde, Wall Street Journal)