Fratellanza Musulmana

“L’OFFENSIVA SU GAZA, UNA PROVA PER MORSI”

“Esiste una capacità missilistica che Israele credeva smantellata e che ora si è dimostrata, al contrario, potenziata”

Beirut – Incontro Sayyed Ibrahim Moussawi, responsabile del Dipartimento Media e Informazioni e membro dell’Ufficio Politico di Hezbollah, in un palazzo dell’intricata periferia sud di Beirut, storica ’roccaforte’ della comunità sciita.

Ormai è guerra fra Israele e Gaza. E ha un nome, ’Pilastro di Sicurezza’. Dopo l’uccisione, mercoledì scorso, di Ahmed Jabari, capo del braccio militare di Hamas, Ezzedine-al Kassame la successiva pioggia di missili che ieri ha colpito anche la periferia di Tel Aviv, stanno proseguendo i bombardamenti israeliani a Gaza- City: almeno una ventina di morti e centinaia di feriti.

Qui in Libano, il leader del Partito Hezbollah, Hassan Nasrallahha invitato i Paesi Occidentali e arabi a fare pressione sulle Nazioni Unite per fermare l’attacco israeliano. Scambio di accuse delle due parti. Israele minaccia una nuova offensiva via terra delle truppe Tsahal contro Gaza e Hamas ribadisce il diritto di difendersi- dice IbrahimMoussawi. Ma lo scenario, rispetto all’operazione ’Piombo Fuso’ del 2008-2009 è diverso, pur presentando alcuni elementi in comune.

Quali sono le ’costanti’?

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Preoccupa anche la Giordania

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L’escalation siriana rischia di creare seri pericoli nei Paesi vicini e nell’intera regione. In Libia, a meno di un mese dalle prime elezioni libere, cade il governo del premier Mustafa Abushagur.

Mitt Romney spara a zero sulla politica estera di Obama in Medio Oriente dichiarando, davanti ai cadetti della Virginia Military Institute, che “il Presidente ha fallito nel trattare la questione siriana”. E non lo risparmia neppure riguardo la Libia, l’Iran e l’Iraq. Bellicoso e sicuro di sé, il candidato repubblicano ha affermato che il fallimento di Washington è totale in Siria, dove più di 30.000 tra uomini, donne e bambini sono stati massacrati dal regime di Assad negli ultimi 20 mesi. La Turchia, nostro alleato, è stata aggredita e il conflitto minaccia la stabilità nella regione”. Affermazioni pesanti, quelle di Romney, che afferma: L’assalto al consolato americano di Bengasi è stato compiuto dalle stesse forze che ci hanno attaccato l’11 settembre 2001. Per questo, il colpevole non può essere un riprovevole video contro l’Islam, nonostante il tentativo dell’amministrazione Obama di farlo”. Ancora critiche. L’Iran non è mai stato così vicino alla realizzazione di armi nucleari e in Iraq ha portato a un aumento delle violenze, al ritorno di al Qaeda, all’indebolimento della democrazia”. Promette di fare di meglio, Romney, e si appella alla necessità “dell’America come guida”.