Israele
20 luglio 2015 : Minireport Esteri
#StatiUniti, il Presidente Obama ha inviato al Congresso il testo dell’accordo sul nucleare con l’ #Iran. Continuano le reazioni negative del presidente israeliano Benjamin Netanyahu: insiste nel chiedere che l’intesa venga bocciata, rivelando a mio parere miopia politica. L’intesa con l’Iran può stabilizzare il Medio Oriente e #Israele deve temere più lo Stato Islamico e o i Paesi sempre più destabilizzati che lo circondano piuttosto che l’Iran.
Ancora oggi il Obama incontrerà a Washington il presidente della #Nigeria Muhammadu Buhari, focus dell’incontro la lotta contro Boko Haram. Giovedì, invece, Obama sarà in #Kenya, Un altro Paese in guerra con i terroristi islamici.
(Fonti Reuters)
#Minireport_Esteri Segui i miei minireport http://j.mp/CBL-minireport-esteri
31 Marzo 2015 MINIREPORT ESTERI
#Minireport_Esteri. A #Losanna ancora un giorno per trovare un’intesa sul nucleare tra #lran e il gruppo dei 5+1. Tra Teheran e Stati Uniti l’accordo sembra vicino ma #Israele e #Arabi_Saudita sono contrari: quest’ultima in particolare, sta cercando di far saltare gli accordi, giocando la carta de conflittoi in #Yemen, dove da qualche giorno è in guerra contro le milizie houti, sostenute dal governo iraniano.
(fonte Bbc, Reuters)
16 Marzo 2015 MINIREPORT ESTERI
#Minireport_esteri. Siria, Israele, Pakistan, #Siria: il segretario di Stato Usa John Kerry ha dichiarato in un’intervista alla Cbs la necessità di riaprire il dialogo con il presidente siriano Bashar al-Assad per porre fine alla sanguinosa guerra civile, entrata nel suo quinto anno. #Israele, domani, martedì 17 marzo Israele eleggerà i 120 parlamentari della Knesset (con un anticipo di 2 anni rispetto al termine naturale del mandato dell’attuale governo). Il principale sfidante del #Likud, il partito di centro-destra al potere dal 2009, è l’#Unione_Sionista guidata dal laburista Yitzhak Herzog e l’ex ministra della Giustizia Tzipi Livni. Per la prima volta c’è anche un #partito_ultraortodosso guidato da una donna, Ruth Colian. La#ListaUnitariadeipartitiarabi ècomposta da quattro partiti, il leader è Ayman Odeh #Pakistan: due attentati (15 morti e 78 feriti) contro due chiese a Youhanabad, quartiere cristiano di #Lahore.La folla ha linciato due uomini, sospettati di complicità con #JamaatulAhrar, il gruppo talebano che ha rivendicato la strage.
(fonti Bbc, Reuters)
31 Gennaio 2015: MINIREPORT ESTERI
#Minireport_esteri #Ucraina #Egitto #Sinai #Israele #Libano I ribelli filorussi hanno annullato i colloqui di pace sulla crisi previsti ieri, dopo che altre 20 persone sono morte sotto i bombardamenti su Donetsk .#Egitto, tra le vittime degli attacchi jihadisti nel Sinai (Egitto), nella notte fra giovetì e venerdì, anche due bambini. La situazione è in peggioramento. Gli attentati al confine tra Israele e Libano confermano che Hezbollah si sta rafforzando (fonti, Financial Times e Internazionale)
9 Dicembre 2014: MINIREPORT ESTERI
#Minireport_esteri: #Israele La Knesset (il Parlamento israeliano) ha votato ieri per lo scioglimento della legislatura. Le nuove elezioni, si terranno entro 99 giorni:#Usa esce oggi il dossier sugli interrogatori della Cia sotto l’Amministrazione Bush. La Casa Bianca si dice soddisfatta “dell’operazione trasparenza”, ma nella realtà teme che il documento possa scatenare un’ondata di proteste nei paesi arabi. Stato di allerta alto. fonti: Haaretz, New York Times, New Yorker).
3 dicembre 2014 : Minireport Esteri
#minireport_esteri #Israele, crisi di governo. Ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha escluso dall’esecutivo il ministro della Giustizia Tzipi Livni e il ministro delle Finanze Yair Lapid, chiedendo lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni. Causa della lite un dissidio sulla definizione dello Stato di Israele, che Netanyahu vuole trasformare in “Patria nazionale del popolo ebraico”.La Francia sta per riconoscere ufficialmente lo #Stato_palestinese . Un’altra guerra, quella del gas. #Europa in difficoltà per la decisione della #Russia di abbandonare la costruzione di South Stream, la pipeline che avrebbe portato il gas verso l’Europa attraverso il Mar Nero. Ora si punta sulla Trans-Adriatic Pipeline (Tap),il progetto di un gasdotto che attraversa l’Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale dall’Azerbaigian.
(Fonte New York Times, le Monde, Wall Street Journal)
8 novembre 2014 : #Minireport_Esteri
#Minireport_esteri #Gerusalemme: ancora scontri nella Città Santa, fra Israeliani e palestinesi. La Svezia e altri Paesi europei hanno dichiarato che riconosceranno lo Stato palestinese se non sarà ripreso il processo di pace.#Iraq. Il presidente Usa, Barack Obama, autorizza l’invio di 1500 soldati per fermare le milizie dello Stato Islamico. I militari, secondo le fonti ufficiali, hanno solo il compito di addestrare l’esercito iracheno. In #Siria si continua a combattere anche se la notizia non appare più sui giornali e anche in #Libia.#Ucraina: nelle zone controllate dai ribelli, sarebbero entrati una trentina di carriarmati e trenta mezzi blindati russi. Dal “cessate il fuoco del 5 settembre” la tregua è stata violata da entrambe le parti, più volte. (Fonti: Wall Street Journal, Reuters), BBCnews)
Segui i miei minireport -> j.mp/CBL-minireport-esteri
23 agosto 2014 : Minireport Esteri
#minireport: #Israele Il premier Netanyahu dichiara che le operazioni militari s’intensificheranno dopo la morte del bambino israeliano ucciso ieri da un colpo di mortaio partito da Gaza. #Iraq, un kamikaze sciita si è fatto esplodere in una moschea sunnita nel governatorato di Diyala causando la morte di almeno 70 persone.#Siria secondo il rapporto dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, le vittime, in 3 anni di guerra, sono più di 191 mila. “Una carneficina che avviene in un contesto di paralisi internazionale”e che ha contribuito alla destabilizzazione dell’intera area, a partire dall’Iraq”.
21 agosto 2014 : Minireport Esteri
#Minireport #Israele, tentativo di uccidere Mohammas Deif, capo del braccio armato di Hamas, nella Striscia di #Gaza: nel raid sono morti la moglie e il figlio di Deif. Hamas annuncia ritorsioni e minaccia attacchi contro aeroporto di Tel Aviv. #Siria, si continua a combattere. La Siria è anche il paese più pericoloso per i giornalisti. 66 i morti negli ultimi quattro anni, (45% freelance). Una ventina di reporter ancora dispersi(dati del Comitato per la protezione dei giornalisti, rilanciati dalla Bbc, fonte Agi).
Il punto della situazione in Giordania
I risultati delle elezioni di mercoledi scorso (24 gennaio) erano scontati e non hanno prodotto nessun cambiamento. Affluenza alle urne intorno al 56% e vittoria dei candidati filo-governativi che hanno conquistato la maggioranza in Parlamento. I problemi però in Giordania rimangono. Malcontento popolare per le mancate riforme sociali; livello di corruzione in aumento;crisi economica aggravata dalla presenza di oltre 200 mila profughi siriani.
Le elezioni sono state boicottate dal Fronte Islamico d’Azione, braccio politico dei Fratelli Musulmani, come nel 2010. Ma la Fratellanza, in fondo, ha interesse a mantenere la Monarchia al potere. Nel Regno hascemita infatti la maggioranza della popolazione è di origine palestinese. E se Abdallah dovesse cadere, Israele potrebbe portare a buon fine un progetto che ha cuore da tempo. Proporre la riva orientale del fiume Giordano come patria ‘naturale’ dei palestinesi e giustificare così l’annessione della Cisgiordania. Un modo per risolvere il problema “dei due Stati”, che, ormai si è capito, non vuole affrontare.
Re Abdallah sembrava aver superato brillantemente la tempesta delle Primavere, nonostante le manifestazioni del 2011 e quelle più recenti. “Promesse non mantenute” mi aveva scritto Hamza, taxista di origini palestinesi, da Amman. “Qualche apertura ma in sostanza il sistema rimane lo stesso. Dalle elezioni non mi aspetto nulla. Conosciamo bene i problemi della Giordania e non ho visto veri interventi. La corruzione anzi è in aumento. I prezzi sono aumentati. E il re aveva promesso nuovi leggi e un sistema giudiziario più libero e indipendente”. Hamza, quando mi trovavo ad Amman e davanti agli innumerevoli ritratti del re dicevo ridendo che “non era molto avvenente” mi zittiva sempre preoccupato. “E’ pericoloso criticare il sovrano”. Non ha partecipato alle rivolte ma ora è uno dei tanti giovani disoccupati (circa il 40%) in un Paese dove il 60% della popolazione ha meno di 30 anni.
La Giordania non possiede petrolio (lo importa soprattutto dll’Iraq). Una terra arida, che era riuscita a sviluppare un discreto turismo, ora messo però alla prova dall’instabilità dell’area. La Siria in preda a una violenta guerra civile viene vista come un propagatore di ‘virus’ e sforna ogni giorno profughi, che vanno a pesare su un economia in crisi in un paese in piena crisi di identità. Un altro problema: i jihadisti giordani che vanno ad unirsi alle forze anti- Assad in Siria.
Nonostante l’immagine glamour costruita attorno alla Regina Rania, la Giordania questa volta potrebbe essere contagiata dai mutamenti regionali. Abdallah II intanto è stato costretto a chiedere un alto prestito al Fondo Monetario: 2 miliardi di dollari.
Antonella Appiano in esclusiva per L’Indro Il punto della situazione in Giordania (riproducibile citando la fonte)