medioriente
Vita da expat- L’Occhio dello straniero
L’occhio dello straniero vede solo ciò che già conosce (proverbio africano).
Verissimo. Quanti espatriati occidentali non interagiscono con la cultura, le tradizioni, le abitudini, la cucina del Paese in cui sono andati a vivere? Molti, credetemi. Soprattutto chi non ha scelto la “nuova patria” ma ci si è ritrovato per caso, seguendo opportunità di lavoro (proprie) o del marito.
Il nuovo Vicino Oriente, cosa è cambiato dopo le “Primavere”
Lunedi 17 dicembre alle ore 14:00 interverrò al convegno “Il nuovo Vicino Oriente: cosa è cambiato dopo le Primavere”
A due anni dall’inizio delle rivolte arabe e in occasione della pubblicazione de La “Primavera Araba” un anno dopo, secondo numero di “Geopolitica”, e di The Place and Role of Syria in the Arab-Israeli Conflict, opera di Rouben Karapetian, l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), in collaborazione con lo Studio Legale Sutti, organizza questo convegno per discutere dell’evoluzione seguita dalle rivolte e degli effetti ch’esse hanno avuto, finora, sui paesi interessati e sulla regione mediterranea e vicinorientale in genere.
(GeoPolitica: “Il nuovo Vicino Oriente: cosa è cambiato dopo le Primavere” – locandina convegno)
Il convegno si svolgerà lunedì 17 dicembre a Milano, alle ore 14.00, in Via Montenapoleone 8, sede dello Studio Legale Sutti. Per iscriversi all’evento inviare un messaggio a eventi@istituto-geopolitica.eu con nome, cognome indirizzo e-mail, eventuale ente/società d’affiliazione, per ciascun partecipante.
RadioRai 1 – Radio Anch’io – Polveriera Medio Oriente
POLVERIERA MEDIO ORIENTE. Situazione esplosiva in Egitto, dove, alla vigilia del voto parlamentare, la dura repressione delle manifestaioni contro la giunta militare ha provocato decine di morti e molte centinaia di feriti. Sull’orlo della guerra civile anche la Siria dove, nonostante le pressioni internazionali e la scadenza dell’ultimatul della Lega Araba contro le repressioni, si moltiplicano sparizioni, rapimenti, omicidi. Intervengono Maria Gianniti, inviata del Giornale Radio RAI, Marc Innaro, corrispodnente Rai al Cairo, Francesca Paci, giornalista della Stampa, Antonella appiano, giornalista, autrice del recente “Clandestina a Damasco”, Paolo Magri, vice presidente dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) e Maria Calculli, ricercatrice dell’American University del Cairo.
L’intervento di Antonella Appiano
https://conbagaglioleggero.com/wp-content/uploads/2011/11/radioanchio_appiano.mp3
L’intera trasmissione – condotta da Ruggero Po
La primavera di re Abdallah
Il piano: favorire la classe media e aprire ai privati. “Noi un modello di democrazia per il mondo arabo”
La famiglia reale.
In mezzo al mare in burrasca delle rivoluzioni arabe lui ce l’ha fatta a tenere saldo il timone della nave. Re Abdallah ha dichiarato anzi in una recente intervista che la Giordania diventerà un modello di democrazia costituzionale nel mondo arabo.
Il suo piano? Favorire la classe media, “un ceto medio forte e stabile” e l’apertura al settore privato. Il re ha infatti evidenziato il ruolo economico negli sconvolgimenti dell’area mediorientale: povertà e disoccupazione sono state le cause, ha ricordato, non la politica. Ed è vero che i manifestanti scesi in piazza nel gennaio scorso ad Amman, non avevano chiesto la caduta della monarchia.
Un re piuttosto amato, Abdallah, anche grazie alla carismatica e affascinante moglie Raniache si è sempre battuta per i diritti delle donne e per la modernizzazione del Paese.
E’ salito al trono nel 1999, dopo la morte del padre Husayn. Un diploma in Inghilterra alla St.Edmund’s School, studi universitari negli Stati Uniti, un Master in Relazioni Internazionali presso la Georgetown University: il giovane re aveva dimostrato subito buone capacitaimprenditoriali . Viaggi in tutto il mondo, per convincere gli Stati esteri a incrementare gli investimenti finanziari, e sviluppo del turismo. Un settore che ora rappresenta per la Giordania il 12,4% del Pil, è destinato a crescere anche per l’instabilità della vicina Siria e grazie a un piano quinquennale annunciato in questi giorni dal Ministero del Turismo e delleAntichità. Tra il 2004 ed il 2010, il numero di visitatori in Giordania è cresciuto del 48%, con un aumento dei guadagni passato da 949 milioni a 2.4 miliardi di euro. Nuovo obiettivo è portare il numero di visitatori a 9.4 milioni, raggiungendo un fatturato pari a 4.2 miliardi di euro .
Il re intanto incassa due altri risultati. Dopo la chiusura degli scali siriani, ancora a causa delle tensioni del paese, le navi in ingresso nel porto di Aqaba sono aumentate del 27% e il volume dei traffici è raddoppiato. La Giordania è stata poi inserita nell’elenco dei Paesi indicati dalla Commissione Ue per i prossimi negoziati commerciali con l’obiettivo di firmare accordi di libero scambio. Un bilancio che sembra positivo. Che lo scossone delle ’primavere’, abbia portato Abdallah alla ribalta internazionale?
Antonella Appiano in esclusiva per L’Indro http://www.lindro.it/La-Primavera-di-Re-Abdallah (riproducibile citando la fonte)