rivolte arabe

Genghis Khan, i Nuovi Media e il Medio Oriente

Che cosa hanno a che fare fra di loro, vi chiederete? Molto, perché il post di Majorie Clayman, riportato da IntervistatoLa realtà è molto più complessa s’inserisce nel filone delle mie riflessioni sul nuovo giornalismo, sulla contaminazione dei generi, sull’importanza dei Social media nelle rivolte arabe. Su quanto a volte sia stata determinante e a volte sopravalutata. Sull’importanza comunque per un giornalista, di andare  sul posto e vedere. Stare fra la gente. Captaregli umori, le sensazioni.  Mescolarsi, mangiare lo stesso cibo, vivere nelle stesse case. Conoscere la storia. E nel filone delle mie riflessioni sulla Comunity. Sulla sua reale capacità di fare rete (in Italia); sulla competizione spesso sleale fra i giornalisti (in Italia); sull’attenzione indispensabile per muoversi nel mondo on line. Non solo nel verificare le notizie che invece, troppo spesso, vengono diffuse con troppa leggerezza nell’ansia di essere primi. Ma anche, come scrive Majory Clayman, nel guardare “un po’ oltre i tweet e l’avatar” perché la “verità è molto più complessa dell’apparenza”.

Un assaggio, poi continuate a leggere nell’articolo: La realtà è molto più complessa“Ecco il punto su Genghis Khan. Quando si pensa a lui di sfuggita, si può pensare semplicemente “Quel tizio era una persona orribile”. Era un assino brutale, un leader malizioso aggressivo, e un violento in generale. E’ facile liquidarlo come “il cattivo”, ma come uno speciale della BBC evidenziava, se si pensa solo in questo modo, si rischia di perdere una storia molto più complicata. Sapevate che Temujin (il nome che Genghis Khan aveva prima di diventare un grande leader) perse il padre perché gli altri membri della tribù lo avvelenarono? Sapevate che Temujin veniva costantemente tradito dalle persone a cui teneva di più? Avete mai pensato quanto deve essere stato difficile sopravvivere, per un piccolo clan nelle steppe aride della Mongolia moderna?”

Antonella Appiano

La fotografia di Genghis Khan è tratta dal post di Majorie Clayman

Tre libri…per saperne di più sulle Primavere arabe

Tre libri per chi è interessato alle primavere arabe.

“Mediterraneo in rivolta” di Franco Rizzi, edizione RX Castelvecchi,  “Caos arabo” a cura di Riccardo Cristiano, edizioni Mesogea. Un terzo, che ho riletto, è del 2006 (spero sia ancora in commercio) “Primavere. Per una Siria democratica e un Libano indiendent”, di Samir Kassir, a cura di Elisabetta Bartuli. edizioni Mesogea. Samir Kassir, l’autore del celebre “L’infelicità araba”, giornalista, intellettuale, figlio di un palestinesee di una siriana, fu ucciso in un attentato, a Beirut il 2 giugno del 2005.